di Anna Vivarelli
Adattamento: Esther Ruggiero
Fonte: libro omonimo di Anna Vivarelli edito da "I Delfini - Fabbri Editori
Regia: Esther Ruggiero
Con: Vincenzo Caruso, Valeria Di Legami, Valter RipoliHa vinto il premio “Rosa d’oro” al XXI Festival Teatro Ragazzi della Città di Padova
“In quel paese vicino o lontano
s’udiva parlare in modo un po’ strano:
tutte le volte che s’apriva bocca
doveva uscire una filastrocca”
Inizia così la prima strofa in rima del testo di Anna Vivarelli e subito crea un mondo fantastico, altro, in cui si gioca con regole precise.
Ed è proprio questo il pregio del testo che più si vuole valorizzare: la visione di un mondo altro – colorato e musicale – in cui il rigore della norma è pari soltanto a quello che spesso i bambini sanno applicare nelle loro interazioni ludiche.
La lingua, d’altra parte, è un codice geniale, che permette divertissement a volte insospettabili, e se oggi – finalmente – si parla di ludolinguistica un motivo c’è: il gioco permette di memorizzare meccanismi e informazioni che talora paiono inarrivabili e i giochi di e con le parole stimolano la creatività linguistica che il nostro mondo di comunicazioni mediate e sintetiche purtroppo tende ad appiattire.
La trama. Nelle città delle parole in rima tutti parlano in rima, il che è buffo, ma può anche causare qualche problema, dato che quando un incauto abitante sbaglia una rima, subito sparisce. Colpa dell’Orchessa Maestra, che tiene prigionieri nel suo castello tutti i rimatori pasticcioni, costringendoli a recitare rime infinite sui banchi di scuola.
Ma un giorno arriva Gino Ginestra, un poeta giramondo deciso a sfidare l’Orchessa in una gara di parole in rima…
Lo spettacolo. Una narrazione agita e cantata, a mezzo tra i cantastorie e il teatro dei saltimbanchi.
La compagnia. Due attori, un’attrice, tre cantanti, tre saltimbanchi, un musicista, un rumorista e due tecnici per un totale di tre persone.
La ricaduta didattica. I contenuti cognitivi riguardano – evidentemente – l’uso della lingua, i meccanismi di produzione creativa e la ritmicità del verso. I contenuti formativi sfiorano tematiche come la cooperazione, l’approccio ludico alla didattica e la non stigmatizzazione dell’errore.
Fascia d'età: 6 - 10 anni - Durata: 60 minuti
Esigenze tecniche: spettacolo rappresentabile in qualunque spazio.